Le ali (di Pollo) della Libertà. Per l'Uomo che deve chiedere Sempre.

Certo, la storia della libertà è una vecchia presa in giro. Voglio dire hanno sempre cercato di vendercela. Probabilmente ancora prima della televisione. E guardacaso sempre quando ne avevamo più bisogno. Sono sicura che nelle dittature tutti i profumi sanno di libertà. 

Non aveva le ali il Carefree, l’assorbente delle paracadutiste? Che pronunciavamo tale e quale, perché negli anni Ottanta mannaggia a noi non avevamo integrato bene che si doveva dire cheirfrii, le ragazze avevano ancora paura del Tampax e preferivano sentirsi libere - e ancora vergini- a cavalcioni di rotoli di cotone bucherellato spessi come canotti lanciati sulle onde lunari del ciclo. 

Non doveva forse chiedere mai, l’uomo? Certo che no, che libertà avrebbe avuto se no? Bastava che comprasse il profumo, ma per il resto poteva fare esattamente quel che gli pareva. O no? O la mascherina sono anni che l’abbiamo già messa, dentro? E Red Bull, non ti metteva le ali, Red Bull?

Quello che sto cercando di dire, è che ci hanno sempre venduto altre cose spacciandole per libertà. Ma mai il suo esatto contrario – e forse sì, perché in effetti hanno già voluto venderci i soldi per libertà, e la tortura menomante dei tacchi alti per libertà. Però adesso stiamo esagerando. Voglio dire, la cosa è diventata comica al punto che ci vendono la prigionia per libertà. Io personalmente mi starei sentendo anche un po’ presa in giro. 

 Adesso, l’uomo, che non doveva chiedere mai, deve chiedere tutto. Posso entrare, posso passare, posso baciare, posso fare lettera, o  testamento? Fai testamento, fai testamento, che è meglio. Che arriva la seconda ondata. Che la scrivi a fare la lettera? Basta un SMS. Tanto non legge più nessuno. Non lo sanno fare. 

-        Ma io sono l’uomo vero...Non dovevo chiedere mai...
-       Chiedere mai cosa, ci scusi?
-        Mah... Non so... Il permesso, suppongo.
-        Ah quello, ma no, ma che dice, certo che lo deve chiedere, che se no arriva la seconda ondata, e sono cazzi per lei, per noi, per tutti, Uomo Che Non Deve Chiedere Mai. Che, vuole farci ammazzare?
-        Oddio no. Va bé. Ma ... Ma sono ancora libero?
-        Ma certamente! Ci mancherebbe.

Ma voi le avete viste le istruzioni per entrare nei negozi? Dai parrucchieri? Nelle palestre? I fogli affissi alle vetrine come annunci di chiusura dei teatri elisabettiani, o come insegne antigiudee? Dove in sostanza ti vogliono dire che senza maschera non entri, e che ad ogni modo si aspettano che tu entri in un particolare stato meditativo di ansia paranoica? Se gli dài retta, quando la commessa ti si appollaia di fianco, perché continua a farlo, e ti prende un sussulto di paura, come una piccola convulsione di panico precauzionale, capace che lei ti loda anche, perché adesso se hai paura sei un buon cittadino. Ti darebbe una pacca sulla spalla, se non fosse un gesto sovversivo. Perché comunque ci hai creduto, pollo. Vai premiato. 

Scusate, eh, ma qualche esempio ve lo devo fare (giuro che non ho ottenuto compensi da nessuno dei seguenti brand. Ci mancherebbe. Manco un reggiseno di pizzo).

-        Da Princesse Tam Tam leggi : “Per la Sicurezza delle Nostre Principesse”.
-        Da Kookai, i bacchettoni: “Tutti insieme, per una libertà responsabile”. Mi sa che presto da Petit Bateau o da Prenatal scriveranno “Entrate con la mascherina, genitori, che non ci pensate ai vostri bambini?”. Liberate anche loro!
-        Sud Express strafa: “Finalmente un soffio di libertà” (alludendo al poter entrare nel suo negozio ma dovendosi mettere la maschera e non potendo stoccazzare i vestiti da tutte le parti, come fanno alcuni). E sono in qualche paradossale modo anche sinceri. Giusto un soffio, di libertà.
-        Monoprix, il supermercato: AIutateci a compiere la nostra missione nelle migliori condizioni per voi, per noi, per tutti. Capito, uomo che non doveva chiedere mai ? Per tutti, lo devi fare! Ci sei mica solo tu! Hai messo su famiglia? Sei tornato dal deserto come Johnny Depp dopo aver scavato per ore con una vanga in mano mentre ti colava la matita dagli occhi e il Savage Dior dai riccioli sotto le ascelle? Bene, adesso sei un animale sociale. E oggi esserlo vuol dire aver paura della società.
 I     Ma il più subdolo è Franprix, un altro supermercato: "Ringraziamo tutti i clienti che entrano con la maschera...". Degli altri, l'annuncio in vetrina non fa menzione. Damnatio memoriae. Non li calcoliamo nemmeno, questi incoscienti (ma allora non fateci nemmeno pagare!). 

      Ringraziare chi obbedisce... Il dittatore gentiluomo, la nuova frontiera dell'asservimento.  Chissà che cosa scrive l'Esselunga, che in Francia non esiste.

Siamo lontani, secondo voi, dal disegno di un cliente senza maschera, barrato dal simbolo rosso del divieto d’accesso, e dalla scritta "io non posso entrare"? Secondo me no.

 

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