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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

QUELLO CHE HO FATTO FINORA PER NON IMPAZZIRE (O PER IMPAZZIRE PIU IN FRETTA)

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Ma toh, ma che insospettabile creatività è scaturita da questo confino nella nostra routine quotidiana! Che momenti, anche, di decadente deriva igienico-morale. Ma consideriamo i primi, e negligiamo i secondi!  Che ho fatto dunque in questi per noi sedici giorni di confino, per ingannare l’accidia, il panico, l’orrore e la paura di morire, o, se ancora in vita, di ritrovarmi senza orpello alcuno davanti allo specchio spirituale, naso a naso con la vera me -chiunque ella sia- ? Dunque. Feci la scuola a Olispero. Gli insegnai a leggere, a scrivere, a far di conto e a cucire. Ultimai il servizietto da tè fatto di Das e dipinto a olio per Boulette. Poi cercai di impedirle di portarlo davvero alla bocca.  Constatato che servire il té le piaceva molto più del previsto – e in special maniera servirlo a papà - per compensare, la allenai a fare dichiarazioni #MeToo contro quel porco sciovinista di suo padre. Filmai i risultati col cellulare. Realizzai con entrambi i par

IL VIRUS NON SI DISCUTE

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Ebbene. Adesso che di poesia ne abbiamo fatta, direi di concentrare le nostre riflessioni da confino (Confinsioni? Confessioni?) a questioni di natura pratica. Mi pare di capire che si puo’ comprare solo cibo. Fino a fine confino. Che non si sa quando finirà. Ma io dico. Potenti. Non sapete che l’uomo non vive di solo pane? E nemmeno di solo strofinamento di culo con la carta igienica, vive, l’uomo. Nemmeno l’Homo Confinans. Questo è un ennesimo segnale dell’insanabile clivage che separa voi Potenti da noi Homines Confinantes. Cioè, voi non avete la minima ideuzza di chi siamo, di cosa vogliamo e di quali sono i beni che reputiamo assolutamente necessari alla nostra sopravvivenza. Il popolo ha fame? Lasciategli aperti gli Iper. Lasciategli l’alcool. Le sigarette. Se no ci sbrocca. MA chiudete i reparti non alimentari. Per chi ci avete preso, per animali?   Ebbene no! Ed ecco una lista sintetica che ve lo proverà. Punto primo) LA CANCELLERIA. Lasciam

Raccogli i fiori, bambina?

Pensa, Caro Beppe, Solo due settimane fa andavo al mercato e compravo un vasetto di dalie e uno di non-ti-scordar-di-me. E mi dicevo romantica, “Ah! Grazie alla crisi sanitaria senza precedenti, adesso ho finalmente una buona occasione per comprare dei fiori”. Senza dovermi poi sentire in colpa per la spesa inutile. Perché i fiori a casa mia – se non se ne occupa mio marito- sono SEMPRE una spesa inutile. Poi infatti mio marito li ha piantati. E subito dopo Palletta, che ha due anni, è passata di l ì e ha decapitato le dalie. Una ad una. Pero’ che lusso lo stesso, no, Beppe? Fare scorte di fiori, mentre la gente si scaglia sulla pasta e sull’Amuchina. Non c’è che dire, sono veramente una creatura dalla rara sensibilità, dalla poetica spiritualità, senza mediocrità, senza conformismo (e presto anche senza pasta). Ma poter comprare dei fiori al mercato, Beppe, a pensarci adesso, adesso che non ci sono neanche più i mercati! E senza nemmeno bisogno di un’autorizzazion