Raccogli i fiori, bambina?
Pensa, Caro Beppe,
Solo due
settimane fa andavo al mercato e compravo un vasetto di dalie e uno di
non-ti-scordar-di-me. E mi dicevo romantica, “Ah! Grazie alla crisi sanitaria
senza precedenti, adesso ho finalmente una buona occasione per comprare dei
fiori”. Senza dovermi poi sentire in colpa per la spesa inutile.
Perché i fiori a
casa mia – se non se ne occupa mio marito- sono SEMPRE una spesa inutile.
Poi infatti mio
marito li ha piantati. E subito dopo Palletta, che ha due anni, è passata di lì e ha
decapitato le dalie. Una ad una.
Pero’ che lusso
lo stesso, no, Beppe? Fare scorte di fiori, mentre la gente si scaglia sulla pasta
e sull’Amuchina. Non c’è che dire, sono veramente una creatura dalla rara
sensibilità, dalla poetica spiritualità, senza mediocrità, senza conformismo (e
presto anche senza pasta).
Ma poter comprare
dei fiori al mercato, Beppe, a pensarci adesso, adesso che non ci sono neanche
più i mercati! E senza nemmeno bisogno di un’autorizzazione. Te la immagini, l’autorizzazione?
Motivo dell’uscita: □ comprare fiori.
Che poi,
ovviamente, pensavo a Mrs. Dalloway. Sì, Beppe, quel romanzo di Virginia Woolf
che inizia con la frase “Mrs. Dalloway uscì a comprare i fiori”, e
tutti dissero “che inizio perfetto”. Ma tu non leggi, Beppe, lo so. Nemmeno io
leggo poi tanto, Beppe, non ti credere, Virginia Woolf per esempio, non sono
mai andata oltre questa frase dei fiori. Pare che le cose si facciano pesanti,
dopo...Bé, con queste altre due settimane di confino obbligatorio, adesso
potrei farlo.
Te l’avevo detto,
no? Conta fino a sempre....
Ce l’ha detto
Edouard Philippe, con quella sua faccia da beccamorto barbuto. Renzi invece ha
dichiarato che secondo lui durerà uno o due anni. Anni, Beppe.
Nemmeno Palletta mi
salverà, lei che strappa le dalie, e ce le offre da mangiare dicendo: “Massaggia!
Massaggia!” – perché, per qualche oscura ragione, non sa dire Assaggia.
La cosa buona è
che, quando Palletta uscirà dal confino per trasferirsi direttamente al Campus,
non penso che mi mancherà.
Tra l’altro,
questa cosa dei fiori, forse era un segno. Questo post-bebè rubicondo che vuole
che mi mangi i fiori. Forse vuol dire che presto ci resteranno solo quelli da
mangiare. Dalie e non-ti-scordar-di-me. Razza di cretina. Cavoli e patate
dovevo comprare, mica fiori.
C’era anche il
grande Shuntaro Tanikawa (nei miei ricordi, non al mercato), che ha scritto:
NON SO MAI COSA FARE CON UN FIORE
QUANDO LO GUARDO:
ME LO MANGIO.
Non è strano,
Beppe, che proprio adesso che ho tutto il tempo per leggerli, ...non gli credo
più?
Ancora due settimane,
e forse di più...
Penso che da
mangiare, alla fine, che siano buoni davvero, ci resteranno solo loro (i poeti, non i fiori).
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