COME PREPARARE IL CAFFÈ DA ITALIANO A PARIGI in 20 semplici passaggi

1)     Lavare sommariamente l’apparecchio. Un italiano non consacra prodotti a questo lavaggio. Un italiano sciacqua. L’importante non è, che la caffettiera sia veramente pulita, no, ma che nella piastrina filtro non restino residui del molliccio caffè precedente (ma mi aspetto proteste dal preparatore igienista).
2)     Sollevare l’anta del mobiletto di cucina e prendere il barattolo del caffè.
3)     Chiudere l’anta del mobiletto.
4)     Versare l’acqua nella caldaietta fino alla valvola, non oltre. La precisione in questo è spesso indice di equilibrio personale. Se il preparatore resta sotto il livello valvola, può trovarsi in fase di impoverimento spirituale. Se l’acqua supera il livello, o esonda, il preparatore ha dato troppo spazio alla sua vita interiore. O, se volete, è un imbranato del cazzo.
5)     Alloggiare il serbatoio a incastro nella caldaietta. Riempire il serbatoio di caffè senza appiattirlo col cucchiaino. È importante. Ripensare all’amico che ti ha spiegato come fare “'a montagnetta”.
6)     Avvitare il bricco sul serbatoio con più forza possibile. Il riflesso fa parte delle piccole sfide senza alcun senso che nella vita l’individuo si pone per evitare di cimentarsi con quelle che ne hanno uno.
7)     Mettere l’apparecchio sul fuoco, il più alto possibile. Se si è provvisti di fornello alimentato a gas, rimirare per qualche secondo l’ipnotico levarsi delle fiamme blu che lambiscono i lati della caldaietta come lingue di fuoco di un rogo rituale. Se invece si dovesse disporre delle formidabili, furistiche piastre in vitroceramica, rimpiangere sempre un po’ il fornello a gas, che ha quello che loro non hanno.
8)     Prendere e disporre le tazze (o i bicchieri, se si sente la necessità di affrancarsi dallo schiacciante peso della tradizione della tazzulella di Ciccirinella).
9)     Riaprire l’anta del mobiletto per rimettere a posto il barattolo del caffè. Richiudere l’anta. Pensare a quante volte l’anta verrà aperta e richiusa, negli anni, prima che la cerniera si schiodi e l’anta frani a terra come il quadro dal chiodo di Baricco, FRAN.
10)  Aprire nuovamente l’anta per prendere lo zucchero. Lasciare l’anta aperta per ottimizzarne l’uso e ritardarne l’usura. Sentirsi destri e strategici per averci pensato.
11)  Mettere uno zucchero intero nel bicchiere del convitato epicureo. Non mettere zucchero nel bicchiere del convitato stoico. Mettere due zuccheri in quello del convitato di tradizione cattolica, perché possa nutrire i suoi sensi di colpa. Mettere mezzo zucchero nel bicchiere del commensale buddhista. Ripensare all’amico che ti ha insegnato a spezzare le zollette in due con una mossa di kung fu per dita.
11 alternativi) La zuccheratura puo’ essere effettuata anche alla fine del processo, tuffando la zolletta nel caffè già versato. L’operazione risulta più valorizzante per la zolletta stessa, e più scenografica. Si puo’ ugualmente procedere alla zuccheratura per crema di caffè. In questa opzione, il pensiero è dedicato al ricordo di Nonna Carmela, e non all’amico del kung fu.
12)  Rimettere a posto lo zucchero. Chiudere l’anta.
13)  Guardare la finestra, o il soffitto, o i convitati, o il gatto. Aspettare che la caffettiera fischi. Sentirsi come al binario all’arrivo di un treno a vapore. Lasciarla sfogare fino alla fine.
14)  Versare il liquido bollente collocando le narici a picco sul vapore che esala.
15)  Mescolare con cuccchiaini non troppo grandi immaginando la zolletta che si disfa come in un minuscolo naufragio.
16)  Servire sé stessi e porgere il bicchiere agli eventuali convitati, ognuno secondo il suo orientamento filosofico o spirituale.
17)  Felicitarsi di avere la possibilità di preparare il caffè per qualcuno oltre che per sé stessi. Nel caso di preparatore solitario, felicitarsi di avere un solo caffè da preparare. La solitudine tornerà utile al punto 19.
18)  Bere. Appoggiare il bicchiere. Distrarsi un attimo in un’altra azione qualunque.
19)  Non ricordare più qual era il proprio bicchiere. Nel caso di preparatore solitario, chiedersi dove si è appoggiato il caffè prima di dimenticarsene.
20)  Decidere di prendere il bicchiere con dentro più caffè. Nel caso di preparatore solitario, sentirsi sollevati di essere soli a prepararsi il caffè.

#solocosivienedavverobene
#caffèesistenziale

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