LA VITA AMPLIFICATA DI MIO MARITO (O come costruire un Amplificatore che funziona in 10 comodi passaggi)
Lui non aveva bisogno dell’additivo del
confino. La reclusione lo ha amplificato. Lo ha dopato. Gli ha fatto l’effetto
della cocaina su un iperattivo. Dell’EPO su Lance Armstrong. Lui non si poteva accontentare
di bricolage, jardinage, réparage, riassettage. E così, ha deciso di costruire
un amplificatore. Così. Uno antico, che invece dei transistor ha le valvole.
A prima vista, all’occhio non amplificato, queste si presentano come normali
lampadine. Ma la vita valvolare, un po’ come quella in bianco è nero, è sporca,
è densa, è distorta, è incomparabilmente vintage.
Farsi un amplificatore. Io personalmente
non sapevo neanche che si potesse. Si può. E si fa così:
1)
si è
già cercato per mesi video di pazzi su Youtube (di norma americani, i pazzi) che
raccontano come hanno replicato esattamente celebri esemplari di amplificatori
a valvola, come negli anni Cinquanta, come quelli con la maniglia che si
portava dietro Ritchie Valens ne “La Bamba” quando suonava nei garage coi
Silhouettes e si faceva trattare da sporco messicano dai genitori della bianca
fidanzata WASP mentre le suonava canzoni scritte per lei dalle cabine
telefoniche di San Fernando Valley.
2)
Per
ricevere consigli, e radunare i pezzi, si è tentato di contattare eminenti amplificatòlogi
in Francia. Io personalmente non sapevo neanche che ce ne fossero. Ce ne sono. Però,
reagiscono tutti alla francese: attenzione, è pericoloso. Molto pericoloso. Ci
si può fulminare collegando tutti quegli allacci elettrici. “SI PUÓ
MORIRE, Monsieur”. È vero che parliamo di 700 volt a botta – vedi, la
potenza della musica?!-, coi bambini che passano la vita a girare casa in cerca
di rogna, e sono noti per i loro poteri divinatori con cui indovinano l’intoccabile,
e lo toccano. Lo sentono come Woopi Goldberg sentiva Patrick Swayze. Pensi ai
tuoi bambini fumanti come grosse patatine fritte vicino all’amplificatore di Tutti
Frutti (Tutti Fritti?). La tua vita valvolare diventa subito meno valvida.
3) E allora ti si aprono due vie: o lasci stare, vai su Brasswood e compri un
Pioneer tutto incluso, jack in mano. Oppure ti accanisci, decidi che la tua
vita è un western, che sei Zack Mayo al corso reclute dell’aviazione, che “TU NON
TI RITIRI!”. Che a morire fulminato, meglio fulminato immerso fino ai gomiti nell’amplificatore
di Buddy Holly, che fulminato tastando con l’indicino una pera covidica alla
Conad. C’è fulmine e fulmine. Tua moglie ha finalmente capito guardandoti cosa
vuol dire “svalvolato”. Ma tu hai deciso. Western.
4)
Hai
ripiegato sui prodighi fornitori tedeschi, inglesi, olandesi. Quando i pezzi
arrivano, impacchettati in plastica a bolle, li scarti con brama e li conteggi,
compilando una lista che ti sei premurato di stampare. Il panetto nero del
Power Transformer che alimenta il circuito elettrico? C’è. L’Output Transformer
che dovrebbe alimentare il suono? C’è. C’è il Board con le componenti elettroniche,
c’è il Fuse che evita i cortocircuiti, e c’è anche il Ground, che a quanto tua
moglie ha, diciamo, vagamente sospettato, fa un po’ da fusibile. Il che
risulta interessante, ripensando al punto 2. L’inventario passa per, e culmina
in, un arcipelago gioioso e incomprensibile di bussolotti e perline tutte da
saldare, simili a pillole di potentissimi ansiolitici. O a scaldabagni per
lillipuziani.
5)
A
questo punto spendi qualche secondo, ma è facoltativo, per tentare di dare a
tua moglie una vaga idea di a cosa servano tutti questi strani cosetti. Non ce
la farai, ma non l’hai fatto per riuscire, lo hai fatto perché sei un idealista
romantico. E tanto lo sai che quella svalvolata di tua moglie capirà soltanto
la serenata finita. Meglio se da una cabina.
6)
Se
tutto il micropentolame risponde all’appello, si passa alla saldatura di
precisione con apposito saldatore. Si contemplano le goccioline di metallo fuso
che fai sgocciolare tu direttamente da un filetto di metallo. Sembrano
sfuggenti, liquide, inaffidabili scaracchietti di rugiada ardente, ma subito si
trasformano sotto i tuoi occhi in grumetti solidissimi, che tengono insieme
tutto. Tua moglie ti aiuta tenendo fermi i pezzetti da fissare insieme. Lo trova
romantico come un rito matrimoniale wicca, un handfasting in miniatura, e lo
pensa soltanto perché è innamorata di te. Non dimenticartene quando ti farÃ
incazzare.
7)
Ci si
sposta più volte verso la finestra per riuscire a vedere nei dettagli che cazzo
si sta facendo. Si sogna di acquisire un paio di lenti di ingrandimento
binoculari, come quelle degli orologiai, come quelle di Maurice, il padre inventore
pazzo di Belle nella Bella e la Bestia. Si impreca più e più volte improperi
diretti ai fusibili, alle valvole, agli americani che sembrano riuscire con
calma olimpica a saldare il saldabile, e noi no.
8)
E poi
si infila, e si salda, e si intreccia. Cavetti di rame e gomma attorcigliati in
trecce di Raperonzolo, su cui il suono si arrampicherà . La missione qui è
evitare gli HUM. Gli hum non sono commenti dubitativi, ma brusii parassiti,
interferenze che per qualche oscura ragione non vengono emessi se i cavi sono
ben attorcigliati. E tua moglie attorciglia. Le sembra il minimo, per compiacere
un marito amplificato.
9) E' il momento della prova multimetro, dove si tocca l’amplificatore un po’
dappertutto, fin nei suoi più reconditi cavetti erogeni, sperando di sentir
emettere ogni volta uno squillo insopportabile, più acuto del bip della cassa
che scansiona gli articoli, ma va bene, perché vuol dire che l’energia passa, e
il tuo ordigno funziona.
10)
La
moglie assistente passa intanto per una serie di strampalate riflessioni, non
meno fondamentali. Tipo l’impressione di costruire un presepe di metallo e di
gomma, per ospitarvi la venuta della Musica. Fare un amplificatore le sembra una
specie di chirurgia musicale. Meno stressante che infilare bisturi in corpi
viventi? Mah. È solo che la musica non le è mai sembrata così viva.
Tutto è ancora silenzioso, ma se va tutto bene, in questa città di bussolotti e
di collegamenti, di condensatori e resistenze, la musica scorrerà come l’umanitÃ
a Times Square. In versione minuscola, discreta e insospettabile dietro ai
pulsanti e alle manopole che conosci. La passione di chi ami è un corpo vivo,
da contare, da assemblare, da saldare. Se no poi lo accendi e la musica non
passa.
Spesso, intanto
che si seguono i passaggi menzionati, la Fase Due fa in tempo a finire. E dopo,
non resta che cercare una cabina del telefono.
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