BACI sCONFINATI


 Il confino con fuori, va bene. Ce l’ho. Ho capito. Ce la faccio.

Ma il confino con dentro? Con i tuoi, con cui fai da mangiare, con cui giochi, mangi, preghi, ami... Julia Roberts darebbe giù di testa...

Ma soprattutto...
Ci sono per davvero genitori che riescono a NON baciare i loro figli? Sto pensando...Forse...


Forse sí...Genitori mistici, che già prima invece del bacino, o della rincorsa con assalto e sbavaccio che fa Oli, si esercitavano alla meditazione trascendentale. Partendo da posizione di loto e lotino (col figlioletto a fianco) si sollevavano alti sopra i loro corpi e si rimiravano -le loro anime li rimiravano- coccolandosi da lassù in forma ectoplasmica.

Genitori col senso dell’eroismo, che magari già prima cercavano di farsi chiamare dai loro figli Bruce come Willis o Arnold come Schwarzenegger e li coprivano di foglie e fango per mimetizzarli.

Ma io non voglio salvare i miei figli.

 OVVIO che voglio che stiano bene, testoni che già inveite, anche tu Beppe ti sento che ti inalberi.
 Vorrei che avessero forza, che riuscissero a superare le avversità da soli. E vorrei che non temessero troppo, troppe avversità, sempre, dappertutto. Pure nei baci. 

Che questo no, non sarebbe salvare. Sarebbe confinare. E NON è LO STESSO.
Questo penso, che baci e coccole ai tuoi bambini, quelli dovevano essere s-confinati.

Ma forse da qualche parte il genitore che resiste a smollare baci e coccole ravvicinate alla progenie ci sarà. Il ligio, lo zelante, il confinomane. Quello che accetta i doppi confini di buon grado, anzi, ringrazia i confinatori. Quello che è capace di denunciare il genitore vicino se lo sorprende a spernacchiare sulla guancia del figlio.

Di una cosa pero’ sono convinta.  

NESSUNO riesce a non farsi baciare da LORO!

Prendi mio figlio... Oli ha sviluppato tutto un arsenale di baci diversi, che sorvolano l’obbiettivo prima di sganciarsi ed esplodere, baci che planano, che arrivano in scivolata, che gocciolano come pioggia o come lavandini che perdono, baci che ticchettano, baci che serpeggiano, che strisciano, che strusciano, che arrivano a balzelli come prime ballerine, baci fionda, baci rana, baci passerotto, baci che fanno le sgommate e che si impennano sulla ruota posteriore, baci first aid che curano e rattoppano come cerotti d’amore. Baci pesce - di cui vi lascio immaginare la concentrazione virale. Baci fiocchi di neve. Baci compresse, che rilasciano vitamine serotoniche. Baci citrosodina, effervescenti e digestivi. Baci veliero, che percorrono la faccia salpando da un orecchio e attraccando sull’altro.

Con gli anni ha pure messo a punto tutta una teoria ermeneutica su come l’amore passa dal sangue del donatore attraverso il bacio, fa tutto un percorso che sembra i globuli rossi di “Siamo fatti cosi” che trasportano l’ossigeno, si infiltra nella pelle materna, e di li’ entra in circolo e si irradia fino al materno cuore. Sembra una cosa di alambicchi e di umori medievali. Il mio piccolo, piccolo stilnovista.

L’altro giorno mi ha scritto una lettera. Sulla busta il caro quattrenne ha disegnato un francobollo messo a caso e una specie di grossa mandorla piena di strane pagnotte. Era una barca piena di cuori per me.

Qualcuno mi spieghi come si resiste.
Io insomma sono messa in modo tale che qualche sera faccio per baciarli quando dormono. Cosi', è un istinto...come se nel sonno il pericolo del contagio non ci fosse.
Come se dormendo loro, fosse addormentato pure il virus.

Come se mentre dormono fossero intoccabili, immunizzati dai loro sogni, dall’altrove che li assorbe e li protegge da sotto le palpebre chiuse. Invece no. E mi ritraggo con vergogna...Poi respiro. E poi sorrido. Sono forti. 
Avranno una buonissima notte anche senza il mio bacio della buonanotte.



 

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