Tre Desideri (una poesia)
“L’editto è
stasera alle otto spaccate
è lì che dirò del
futuro confino
Con che
mascherine e con che mascherate
Vi tappo la bocca
e vi vendo il vaccino”.
Macron parlerà,
ma non sa che è l’orario
Per i genitori
ridotti a mappine
Di togliere i figli
da sul lampadario,
respingere sogni di chiavi e cantine,
respingere sogni di chiavi e cantine,
e invocano in
streaming fatine e stregoni
tirando sul
prezzo di due o tre cartoni.
“Stasera, ho
trovato!”, ci prova papà,
“Guardiamo il
cartone che il leader farà”.
"Ma non se ne
parla!" ribatte la mamma
Decisa a mostrare
chi è che comanda
"Guardiamo Aladino,
poi, coi bimbi a nanna,
Vedremo in
ritardo se Dio ce la manda".
Così, tutti gli
altri a guardar chi governa,
e noi sul tappeto
col fiato sospeso
l’eroe resta in
fondo all’atroce caverna
un po’ ci
sentiamo d’averlo compreso,
La scena ci
induce ad un presentimento
E senza nemmeno
cambiare canale
possiamo intuire
lo stesso cimento
che impegna
Aladino e la stirpe mondiale.
La mamma più
tardi, crollati i bambini,
Ripensa ai
confini ed ha un colpo di genio
se c’è la
caverna, e siam tutti Aladini
mi basta cercare,
e ci sarà anche il ... Genio!
Chi è, cosa puo’,
questo ancora non sa
E chiama a
raccolta il latino che ha
Col genio si
genera e si è generati...
È un etimo certo,
già tre ne ha trovati!
Un sol desiderio esprime a ciascuno
Che i geni si sa,
specie in questa stagione,
Saranno un po’
tutti in tele-strofino
Se non proprio in
lampada-integrazione.
Il primo è mio padre,
del calcio il San Pietro
portiere geniale,
che già nello sguardo
leggeva la curva
di un tiro bastardo.
"Insegnami a stare
IN porta, non dietro".
C’è il genio d’amore,
il coniugeniale
La Filosofia in
un sol coRpo mortale
"A te chiedo in
dono la dolce Ragione
la causa, l’effetto,
e la Spiegazione".
Il mio terzo
genio è ogni bambino:
ogni principe ladro in foresta-giardino
Arciere di baci che partono a stormi
"Continua, ti
prego, a disobbedirmi".
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